La penna degli Altri 03/06/2012 12:24
Conti-Farina, pranzo da campioni

Dopo il pranzo Farina e Conti si sono trasferiti nellufficio del campione del Mondo 82: «Tutti pensano che abbiamo fatto chissà quali discorsi - spiega ancora Conti - quando in realtà abbiamo parlato di calcio. Di Roma, di Gubbio, di calcio giocato. Siamo gente di pallone». Lo è anche Gigi Simoni, che ha guidato Farina a Gubbio e che Conti conosce benissimo: «Abbiamo fatto un accenno anche a lui, certo. E poi abbiamo parlato delle nostre famiglie, lui mi ha chiesto di Daniele e Andrea e io gli ho chiesto dei suoi bambini». Punto. Bruno Conti non si sbilancia oltre. Perché altre parole, se ci sono state, private sono e devono rimanere. I ricordi, invece, possono essere pubblici: «Simone ha 30 anni, letà, più o meno, di De Rossi e di Bovo. È più piccolo di Aquilani, ma il periodo più o meno è quello. Mi ricordo gli esordi alla Geloittica, me lo ricordo quando adolescente si allenava qui con questi capelli biondi e, ripeto, mi ha fatto davvero piacere rivederlo. Le altre chiacchiere le lascio ad altri». Non certo a Farina, che in questi mesi così complicati ha sempre mantenuto testa alta e atteggiamenti da ragazzo normale. Un calciatore che, dicono, «abbia ancora voglia di tirare calci a un pallone» e che avrebbe fatto a meno di questa inattesa popolarità. Qualche giorno fa è andato a Coverciano su invito di Cesare Prandelli: «Giornata peggiore per venire qua non poteva esserci - ha spiegato rammaricato - è stato difficile anche per me». Era il giorno dellavviso di garanzia a Criscito e dellesclusione dagli Europei. Pensava, Farina, che fosse una visita di tuttaltro genere. Pochi sorrisi per lui. Gli unici li ha riservati a Daniele De Rossi, ricordando insieme i tempi di Trigoria.