Esclusive 19/03/2012 10:00
Roma, notte da Champions
SPERANZE - Se ne è parlato ieri a Trigoria. Eccome. Sussurrando quella parola, Champions , che non aveva portato fortuna nelle scorse settimane: da quando i dirigenti avevano dichiarato lobiettivo, in precedenza nascosto sotto al tavolo come nel vecchio Risiko , la Roma aveva perso due partite su due. Una volta liberata la squadra dall'obbligo di essere grande, sono arrivati la reazione di Palermo e i risultati favorevoli delle dirette concorrenti. Stavolta nessuno uscirà allo scoperto, parlando di grande rimonta. Tantomeno Luis Enrique che sabato, nell'antivigilia del monday night , ha calmato lambiente con il solito anatema: «Voglio solo battere il Genoa» . Ma un languorino nello stomaco dei giocatori si è sentito.
MOTIVAZIONI - Non è facile rincorrere. Perché anche in caso di vittoria con il Genoa, rimangono comunque tre le squadre da superare (una delle quali, la Lazio, ha i confronti diretti a favore), con un calendario complicato: ci sono le trasferte contro Milan e Juventus, le pretendenti allo scudetto. Ma ci sono anche le sfide allOlimpico contro Udinese e Napoli a legittimare un pizzico di ottimismo. E poi, guardare in alto può essere utile per dare un senso allultima parte di una stagione tribolata. Impostare una mentalità da Champions League è un buon metodo per garantirsi l'Europa di riserva, sicura con il quarto o quinto posto e promessa anche dal sesto se il Napoli agganciasse mercoledì la finale di Coppa Italia. L'Europa League non ha né l'appeal né i ricavi del torneo più importante ma è sempre meglio di niente per una società che punta a internazionalizzare il marchio e raggranellare tifosi in giro per il mondo.
IL TABU - La prima tappa in ogni caso è Roma-Genoa, ritardata di un giorno per consentire al campo dello stadio Olimpico di respirare dopo la battaglia del Sei Nazioni di rugby tra Italia e Scozia. In questo senso, i precedenti non sono incoraggianti: di lunedì la Roma ha già perso a Siena quest'anno e a Firenze nel 2001. Prima di ragionare sui traguardi più eccitanti, va cancellato questo strano sortilegio. A proposito di Olimpico, però, cè una seconda curiosità: il Genoa non ci ha mai vinto in campionato. Nel 1990, quando per l'ultima volta festeggiò a Roma, si giocò allo stadio Flaminio (1-0, rete di Aguilera) a causa dei lavori di ristrutturazione per i Mondiali. E nell'occasione precedente, nel 1951 in serie B (2-1), l'Olimpico non era ancora nato. Non solo: dal ritorno in A (2007/08), il Genoa è sempre stato battuto a Roma. (...)