La penna degli Altri 20/01/2010 09:13
Invece no, ma comunque hanno fatto un altro sbaglio
Sì, è un primo passo per chi come me chiuderebbe anche la società. La comprerei per cancellarla dal calcio italiano, un piccolo desiderio permettetemi di sognare. La decisione presa è il minimo sindacale, anche se gli stadi si stanno chiudendo da soli. Sono deserti e spesso desolanti. La verità è che anche in questo caso lidea è giusta, il metodo sbagliato.
Ti butto fuori dalla curva e rientri dalla tribuna. Che cambia? Nello specifico peggiora la situazione. Se invece tu segnali (esiste linformatica) i nomi degli abbonati di quella curva e il terminale non gli rilascia un nuovo biglietto per un altro settore, hai fatto la cosa giusta.
Difficile da pensare? A mio avviso la cosa doveva essere consequenziale. Per chi non lo sapesse i tifosi juventini sono divisi in due fazioni e una odia laltra e spesso il tutto è oggetto di incontri ravvicinati del tipo che immaginerete senza fare troppi sforzi mentali. In mezzo si troveranno quelli della Roma, facile pensare cosa gli aspetta. Fuori dello stadio resteranno quelli senza biglietto (tre o quattromila?), unico loro svago aspettare i tifosi in arrivo dalle sponde della magica. Quelli che non avranno la giusta accoglienza fuori lo stadio, insomma i sopravvissuti romanisti, avranno una cara accoglienza allinterno.
Una guerra annunciata, una brutta storia che speriamo di non dover raccontare. Ma gli esperti del Comitato di sicurezza per gli stadi, vendono i biglietti per la trasferta, però ne vietano altre magari molto meno a rischio. Siamo in mano a degli incompetenti, per citare DAnnunzio, dei cretini con dei lampi di imbecillità.
Ragazzi, non andate, state a sentire chi ha quasi trecento trasferte sulle spalle e cinquanta anni di stadio. Ma torniamo al capitolo uno: il lodo Rosetti. Lui, luomo nero, negli ultimi anni, ha messo sulle morbide spalle il
peso del padrone e quando cera da cambiare il corso del fiume lo ha fatto senza esitazioni e poca classe. La sua. Lui ha bruciato il nostro quarto scudetto, lui questanno ha cambiato la nostra strada con quella del Milan.
Il lodo Rosetti ora deve essere rinnovato, lo sanno anche lassù, dove tutto si può e da sempre si è potuto.
Non sarà lui il macellaio ma un altro, chi, credo di saperlo
ma per ora lo tengo per me. Attenti alla R. Analizziamo. Capitolo Juve: cè da salvare il salvabile e troppo sarebbe se Ranieri, nelle vesti moderne di Massimo, uccidesse sul suolo di Torino quel potere che non meno di un anno fa lo ha allontanato con sprezzo a due giornate dalla fine, quando era secondo alle spalle di un inarrivabile potere sportivo e non solo. Sono alle soglie dellebbrezza dei 55 anni, dallalto vedo e ricordo. Mai è stato permesso di cambiare i conti a tavolino e mai alla Roma di alzare il gladio in terra nemica. Sei terzo? Bravo, adesso dai agli Agnelli
quel che è di Cesare. Attenzione, non piango (anche se è sempre meglio piangere che rubare
) e non rifletto ad alta voce, faccio solo i conti alla storia.
Forze in campo. La Roma dovrebbe scendere sicura di se, come una top model in passerella e sfilare sotto gli occhi dei presenti bella e suntuosa, provocando attenzioni, emozioni e invidia. Questo dovrebbe accadere, ma abbiamo forti dubbi che sarà. Loro sono a pezzi, aspettano il colpo di grazia e lo sanno. Sembra oramai certo che non cambieranno guida in settimana, non è la regola, ma panchina nuova fa vita almeno in questo campionato.
Dunque capitolo secondo del salva napoletano, immigrato e integrato. Cerco di capire come saranno messi. Male. Tra infortuni e squalifiche sono ridotti maluccio se non malissimo, anche se il rientro di Sissoko gli cambia molto a centrocampo. Ma non saranno queste le cose che conteranno. La Roma di Ranieri in casa è inattaccabile, fuori meno, ma non è certo una squadra che può prendere la sveglia a Torino contro i resti
di questa Juventus.
Lo sappiamo noi e lo sanno anche loro e
questo è il problema. Loro aspetteranno, venti minuti, mezzora, forse un tempo e un pezzetto. Se la Roma si farà male da sola e la Juve la partita della vita, il medico non aprirà la valigetta, altrimenti senza consulti ulteriori scatterà il piano salvezza, che male che vada potrebbe prevedere il pari e patta. Il dubbio è che anche questo non basterebbe a dissetare le gole profonde del lodo Rosetti, rimanderebbe solo il loro problema.
Non vado a Torino, la partita la guarderò in televisione già sapendo di vedere un vecchio film di John Ford sugli indiani. Luomo bianco è il buono e noi nelle riserve. Se andrà di lusso.