La penna degli Altri 17/01/2010 08:58
Progetto Roma

Sulla questione, è bene chiarirlo, svicola: «Di mercato mi piace parlare quando i giochi sono fatti. Si saprà sempre dopo se è stato fatto bene o male. E facile dare voti allinizio. Poi, a distanza di tempo, magari ci si accorge che alcuni giocatori non rendono secondo le attese. I dirigenti, osannati inizialmente per un acquisto, poi magari vengono criticati. Dobbiamo lavorare per cercare di migliorare la Roma». E che, con lui in panchina da quattro mesi, sta decisamente sulla strada giusta: «Lo vedremo solo più avanti... E inutile parlare adesso. Sono i fatti che contano. Inizia un girone di ritorno e dobbiamo presentarci bene. Allandata finì tre a due e il Genoa meritò di vincere. Ho visto quella partita. Dovremo essere preparati».
Una mezza ammissione, sulla crescita della sua squadra da fine agosto a oggi, la fa: «Il mio bilancio è positivo. Ci siamo tirati fuori da una situazione particolare, il feeling con il gruppo cè. La Roma comincia ad avere una mia filosofia di gioco. Per il resto contano i risultati, senza quelli veniamo mandati via. Il lavoro alla fine paga e il passo in avanti cè stato. Manca ancora un girone, però. E gli esami non finiscono mai, ne avremo tre ogni settimana. Sono tutti esami. Dovremo essere pronti, facendo vedere di aver studiato bene».
Già da questo pomeriggio perché «il Genoa fa bene sia la fase offensiva che quella difensiva. Quando attacca raddoppia e triplica gli uomini sulla fascia per creare superiorità numerica e quando arretra si chiude con tutti i suoi effettivi, con un quattro-cinque-uno. Sarà una gara aperta, come sempre quando cè la squadra di Gasperini, tecnico che sta facendo un ottimo lavoro». Attenzione a Suazo, a non lasciargli varchi: «Il telepass glielo faremo trovare chiuso. È molto veloce, il Genoa lo sta imparando a conoscere e presto sfrutterà le sue caratteristiche».
Tornando, invece, a Baptista, Ranieri esclude che la mancata convocazione di Totti sia legata alla presenza del brasiliano che per il momento resta giallorosso: «Non centra niente. Voglio che i miei giocatori non rischino più del dovuto. Francesco ha già ricevuto parecchi falli e deve recuperare. Lobiettivo era Torino. Gli abbiamo dato una settimana per recuperare: sono fiducioso. Lo vogliamo far arrivare al meglio alla prossima settimana, quando si aggregherà al resto della squadra». Intanto, si coccola Toni: «Un professionista serio che sta bene in questo spogliatoio, davvero un grande acquisto, anche se per ora in prestito. Spero che ripeta la prova offerta con il Chievo».
«Abili e arruolati». Così lallenatore, nel giorno del rientro di Julio Sergio, spiega la presenza tra i 19 convocati di De Rossi, Vucinic e Mexes, con il francese che torna nella lista dopo un mese e mezzo, infortunio nel derby del 6 dicembre, e che ripartirà dalla panchina. Vucinic sta bene, De Rossi ancora così così (se non se la sente, tocca a Brighi). «Ma mi ha dato la sua disponibilità». Quella che non gli è arrivata da Cicinho. «Ha preso una botta al ginocchio e non se la sentiva. Tanto ho già due terzini, il terzo non serviva...», ammissione da fine rapporto.