La penna degli Altri 09/03/2010 08:57

«Domenica una prova per tutti, non solo nostra»

 

C’è stato, secondo lei, un cambiamento da parte della tifoseria romanista?

«In passato, non nascondiamolo, degli incidenti ci sono stati. E sicuramente c’è stato un cambiamento. A Roma è stato netto, ma anche da altre parti ci sono stati dei segnali di inversione di tendenza».

 

La partita del Picchi non sarà

comunque facile.


«Occorreranno nervi saldi da parte di tutti e una particolare attenzione da parte delle forze dell’ordine per garantire anche la sicurezza dei romanisti. L’Olimpico è uno stadio super sicuro per le tifoserie ospiti, non altrettanto si può dire per i nostri in alcuni impianti italiani. Ripeto, ci vorrà maturità, ma anche da parte degli

altri, non solo da parte dei romanisti
».

Se dovesse andare bene domenica, ai romanisti dovrebbe essere concesso di seguire la squadra in tutte le altre trasferte fino alla fine del campionato.

«E’ un fattore importante. Forse non decisivo, ma sicuramente importante anche per l’esito del campionato. E poi alcuni dei nostri giocatori sentono molto l’apporto dei tifosi. La Roma potrebbe sfruttare l’effetto trascinamento, specialmente in questo momento nel quale, nonostante un modulo consolidato, sta affiorando un po’ di stanchezza».

 

Quindi anche lei ha visto la squadra giù di tono?

«Sì. Ranieri ha avuto il grande merito di dare solidità difensiva e lo abbiamo visto anche nella sofferta partita di sabato contro Milan. Per capirci la retroguardia romanista non è più la banda del buco. Ma, al tempo stesso, sul piano del ritmo si è vista un’evidente flessione. Una serie di giocatori non ha più la brillantezza di qualche partita fa».

 

La rimonta sull’Inter non è pensabile?

«In questo argomento non mi ci vorrei infilare. L’obiettivo resta quello di qualificarsi per la , senza passare per i preliminari. Detto questo, vedo che ci sono più squadre stanche. Tra queste anche l’Inter».

 

La Roma ha già fatto vedere il suo massimo potenziale?

«Credo che possa crescere ancora. Con la riscoperta di Baptista e soprattutto col ritorno di un attaccante puro. Spero che Toni sia pronto al più presto a giocare novanta minuti. Nelle poche occasioni in cui lo abbiamo avuto a disposizione abbiamo già visto la sua importanza. E poi la sua presenza permetterà a , quando tornerà, di prendere meno colpi e di poter usare di più la sua fantasia».

 

Quindi, sotto sotto, un po’ ci crede alla rincorsa.

«La Roma può ancora dire la sua. Da un lato preoccupa la stanchezza di alcuni, ma dall’altra c’è il supporto di un asse portante che dà sicurezza. A partire da Julio Sergio, che è stata una grande scoperta, passando per Juan e Pizarro e concludendo col ritorno di e Toni».

 

Una stagione comunque piena di emozioni. Quale è stata la partita che ha sentito di più?

«Forse quella con la ».

 

La Roma del futuro va costruita attorno a Ranieri?

«Certo. Per anni Spalletti ha rappresentato alla grande

la nostra squadra. Ma l’arrivo di Ranieri è stato importantissimo.

Onore al merito
».

 

Non vuole sbilanciarsi, ma il 28 marzo un’occhiata a Roma-Inter per vedere quello che succede gliela dà?

«Non c’è dubbio».