La penna degli Altri 09/03/2010 09:15
"Vorrei una Testaccio a Milano"

Nel centro commerciale della Bicocca, ne troviamo anche uno, tale Nicola, che ha seguito i rossoneri in trasferta, ma della serata ricorda più «latmosfera di Testaccio» che i tre punti mancati contro la Roma: «Non puoi capire che notte! Borriello ha sbagliato davanti alla porta? Sì, va bene, ma in compenso è stata una notte bestiale. Perché non cè una Testaccio a Milano?». Il discorso ci porterebbe lontano e non possiamo divagare più di tanto dai temi del campionato.
Per capire lumore molto meglio sentire Roberto, la guardia giurata di una banca di Viale Zara, che teme solo le rapine della Juventus: «A Roma abbiamo messo sotto la migliore squadra della serie A, il problema è stato finalizzare, ci fosse stato Pato avremmo vinto noi spiega, prima di incupirsi - Io allo scudetto non ci credo, e lo dico pure ai romanisti: meglio guardarsi le spalle, la Juve gode di forte sostegni extra sportivi». Soliti sospetti a parte, il fatto è che il pareggio di sabato, inizialmente considerato una mezza sconfitta, è stato rivalutato alla luce dello stop casalingo dellInter nel posticipo. «Siamo alla stessa distanza della scorsa giornata, ci avrei messo la firma dice Teo, grafico di un settimanale femminile - Non la considero unoccasione mancata. Anzi, ripenso a quel tiro di Riise, poteva essere la beffa, e invece siamo ancora lì».
Per fare un paragone, si potrebbe dire che latteggiamento che i milanisti hanno in questa fase della stagione è simile, quanto a disincanto, a quello di molti romanisti quando lInter si avvicinava sempre più: ci credono, ma non troppo. Un po per realismo, un po per scaramanzia, questa impressione la conferma Davide, tassista meridionale con portachiavi e adesivo che testimoniano la fede: «La vera sfida è con la Roma per il secondo posto, voi siete forti». La bella prova del Milan ha rilanciato qualche timida speranza per la gara di domani col Manchester, crocevia della stagione, assai compromesso dalla sciagurata partita dandata. La ragione sociale della ditta di Milanello è lEuropa e quando i tifosi parlano della serie A, lo fanno con tono di sufficienza, quasi si trattasse di un torneo amichevole, disputato per prepararsi alla competizione vera, e non lultima spiaggia (o quasi) anche per loro. «Domani possiamo farcela dice Claudio Pollini, meccanico rossonero che si avventura in strategie se entriamo in campo come sabato la buttiamo dentro sicuro e allora sulluno a zero ce la giochiamo».
Uno dei suoi clienti interrompe i sogni di gloria: «Temo solo la Roma». Sguardi di stupore, prima del chiarimento: «Per la Champions. Sono juventino».