La penna degli Altri 05/05/2010 13:31
In Coppa Italia la nuova sfida giallorossa

Palcoscenico è lo Stadio Olimpico di Roma che, da tre anni, è diventato la sede esclusiva della finale del secondo torneo nazionale. In attesa di conoscere il verdetto del campionato, in mano ai nerazzurri a due giornate dalla fine, i giallorossi hanno la possibilità di ottenere una vittoria che avrebbe un valore speciale. «Questa partita rappresenta la fine di un percorso iniziato tra mille difficoltà - spiega il tecnico della Roma, Claudio Ranieri – la squadra ha saputo reagire, diventando tutt’uno con il suo pubblico. Roma e Inter, protagoniste del campionato, si giocano la finale. Non ci sono favorite. L’Inter è forte, ma la Roma ha dimostrato il suo valore. Ce la giochiamo alla pari e vinca il migliore».
L’allenatore testaccino confida che i migliori siano i suoi uomini. Lunedì ha chiamato tutti quanti a raccolta, parlando con loro, chiedendo massima concentrazione e un ultimo sforzo in vista delle ultime tre partite della stagione (quella di stasera e le due di campionato) che potrebbero valere tantissimo. Stasera i giallorossi, battendo l’Inter, raggiungerebbero i dieci successi in Coppa Italia, record assoluto (la Juve ne conta nove) che permetterebbe alla Roma di fregiarsi, sulla maglia, della simbolica stella d’argento. «C’è la tensione giusta – dice Ranieri - è una gara secca. Conosciamo la forza dell’Inter, è un corazzata, ma le difficoltà ci piacciono. Sarà una sfida tra due protagoniste. Siamo contenti ed orgogliosi di poter affrontare una squadra così in una finale di Coppa Italia. Abbiamo grande rispetto, ma noi giocheremo la nostra partita».
Nessuna distrazione per la finale di stasera e così Ranieri evita di parlare delle polemiche feroci seguite a Lazio-Inter: «Non dirò nulla. Non parlo della Lazio, pensiamo a noi stessi, non agli altri». Nessun problema con il tecnico dell’Inter José Mourinho che in passato è stato particolarmente pungente con Ranieri.
«Con lui i rapporti sono buoni – dice l’allenatore romanista - non gli piace il calcio italiano? Sono d’accordo». Sull’epilogo della finale con l’Inter, in gara unica, Ranieri ha una certezza: «Credo che la partita si deciderà nei 90 minuti. Stiamo battendo anche i rigori (in allenamento, n.d.r.), ma non credo
che ce ne sarà bisogno». E lo scudetto? «Ora cerchiamo di fare al meglio in Coppa Italia. Per battere l’Inter dovremo essere compatti e determinati. Il libro scudetto lo riapro giovedì mattina». Roma e Inter si ritrovano in finale per la quinta volta in 6 anni: nel 2005 e 2006 vinsero i nerazzurri, nel 2007 e 2008 (prima finale in gara unica) i giallorossi.
Per stasera Ranieri, che non può contare su Cassetti squalificato potrebbe rispolverare il 3-5-2 con Mexes, Burdisso e Juan dietro, Taddei e Riise esterni, De Rossi, Pizarro e Perrotta al centro, Vucinic e Totti punte. Altrimenti difesa a 4 con Burdisso e Riise esterni. Sembra certa la presenza di Toni, inizialmente, in panchina.
L’arbitro della finale sarà l’internazionale Nicola Rizzoli di Bologna. Intanto la presidente Rosella Sensi replica al patron della Lazio Claudio Lotito, che aveva alluso, pur senza nominare la Roma, a provocazioni
romaniste: «Ricordo - dice in una nota - di avere rigorosamente disposto il silenzio di tutti i miei calciatori nella settimana di vigilia del derby, registrando viceversa l’assenza di interventi analoghi sul fronte opposto, che si è distinto negativamente con provocazioni di ogni genere».