La penna degli Altri 25/09/2010 11:30

Il dottor Totti per curare i giallorossi feriti. Ranieri ottimista: «Non siamo depressi»

Invece la crisi è già sgradita compagna di viaggio nella à degli eccessi dove una vittoria può portare diecimila tifosi a Trigoria e una sconfitta provocare un mezzo terremoto. La Roma ha perso a Brescia per le scelleratezze di Russo, ma prima non aveva brillato. Due modesti pareggi casalinghi contro Cesena (0-0) e (2-2) e una sconfitta netta a Cagliari (5-1). , che rientra dopo aver saltato la trasferta lombarda, sarà la medicina giusta? L’anno scorso, di questi tempi, aveva già realizzato 3 gol in campionato e 6 in Europa Leag ue. S t a v ol t a , i nvece , è a l - l’asciutto. L’allenatore lo lustra e lo coccola. Il capitano scalda il piede, per la Roma e per se stesso, anche per Ranieri perché non intende mollarlo. Neppure per Lippi, con il quale, al di là di un Mondiale vinto, non c’è più grande feeling.

Marcellone, però, resta un fantasma che pesa sul cuore di Ranieri. Il tecnico di Testaccio è convinto che il vecchio c.t. trami in gran segreto e che possa essere il cavallo di battaglia dell’ipotetico nuovo proprietario. Quanto è successo alla non è stato dimenticato. «Chi trama nell’ombra mi schifa, certe cose non le accetto, ma ho imparato a conviverci...». Difficile immaginare che il destinatario delle parole in questione non sia Lippi. Ma Ranieri ora vuole guardare avanti e concentrarsi sulla grande sfida di stasera. Benitez alla Pinetina ha mostrato il pallone per mettere da parte i veleni, l’allenatore della Roma lo invoca per cercare di chiudere le polemiche feroci di questi giorni: «Non partiamo alla pari. L’Inter è solida come quella di Mourinho, una corazzata che da anni detta legge e in questo momento è in grande salute. Noi, invece, siamo convalescenti. Ma non depressi, solo amareggiati. Ai ragazzi ho detto di pensare alla partita e accettare le decisioni dell’arbitro. Ho fiducia nel calcio pulito. Gli arbitri con noi hanno sbagliato, ma lo hanno riconosciuto, ora bisogna andare avanti. Sono ottimista perché rientra (e con lui probabilmente anche Riise e , ndr), perché giocatori e società sono al mio fianco, perché a Brescia ho ritrovato la squadra che vogliono i romani: motivata e determinata. Quello che ho visto mi fa ben sperare».

È solo questione di tempo, ma il tempo stringe. Non per la cessione della società. Il terremoto al vertice di Unicredit rallenta le operazioni. Così, almeno, la pensa il sindaco Gianni Alemanno: «La situazione è cambiata rispetto a qualche tempo fa. L’advisor (la banca Rothschild) è rimasto lo stesso, ma poiché è cambiato l’interlocutore, credo che ci saranno ritardi sulla vendita. Io non parteggio per nessuno, mi auguro soltanto che esista un compratore all’altezza. Se fosse romano sarebbe meglio, ma l’importante è che sia solido e animato da buone intenzioni».