A far saltare il banco sarebbe stata poi, al 18’, una bastonata da 30 metri di Abel Balbo. Un bengala nella notte dell’attacco capitolino capace d’illuminare la via a Cervone e compagni. L’azione dell’argentino era stata astuta e fulminea. Ricevuta la palla da Cappioli portava a spasso Sensini, e mentre il suo connazionale si chiedeva se fosse il caso di provare l’intervento, il centravanti spediva la palla in rete. A questo punto le vicende della gara avrebbero potuto ingarbugliarsi, in realtà, i confusi tentativi dei padroni di casa di riacciuffare il pareggio si trasformarono nella comoda opportunità per la Roma di agire di rimessa. Il risultato fu che l’unica vera palla gol la confeziona ancora una volta Cappioli, che questa volta pesca con perfetta scelta di tempo Festa che con una zuccata chiude definitivamente i conti. Negli spogliatoi Franco Sensi è raggiante, ammette con grande onestà che quello è il «più bel sabato che ho trascorso da quando sono presidente della Roma».

 

A cercare di fargli mutare umore sono alcune domande dei giornalisti che gli ricordano come la Juventus abbia appena annunciato Paulo Sousa, a lungo inseguito dalla Roma e finito in bianconero grazie ad uno dei giochi di prestigio da saloon del vecchio west (quelli in cui ci si nascondono tre assi nella manica) di Luciano Moggi. Sensi non abbocca, risponde sbrigativamente che quella vittoria: “Vale cinque Paulo Sousa”, quindi da grande comunicatore ribalta i termini della questione e annuncia che Mazzone sarebbe rimasto alla Roma anche nella stagione successiva: «Non c’erano mai stati dubbi, ma lo ripeto, Mazzone resta con noi». Nelle ultime tre gare di quel campionato la Roma chiuderà in crescendo con due vittorie e un pareggio colto a San Siro contro l’ Inter. Purtroppo il Parma ci fece indirettamente scontare quella vittoria, perché la qualificazione

alla Coppa Uefa fu compromessa proprio a causa della sconfitta della formazione emiliana in finale di Coppa delle Coppe contro l’Arsenal.