La penna degli Altri 07/03/2011 10:23

Roma, 4 motivi per crederci

CORSPORT (P. TORRI) - 
Crederci. Un conto è dirlo, un altro è farlo, ma certo la Roma che stamattina volerà nel gelo di Donetsk non può permettersi di non crederci. E’ vero, il risultato della gara d’andata, è uno di quelli che potrebbero pure consigliare di pensare alla sfida di domenica prossima all’Olimpico di campionato, nientepopodimeno che il derby, il terzo stagionale. E, pure, probabilmente l’ultima opportunità di riaprire il discorso qualificazione per la prossima stagione, l’ultima, tra l’altro, che vedrà ai nastri di partenza quattro squadre italiane. Ma la Roma non può permetterselo e ha il dovere di presentarsi domani sera in campo con l’obiettivo di provare a ribaltare il due a tre incassato all’Olimpico tre settimane fa al termine soprattutto di un primo tempo infarcito di errori individuali e di gruppo. Crederci non vuole certo dire riuscirci, ma la Roma ha almeno quattro motivi per provarci: la ritrovata condizione di che nelle ultime partite che ha giocato ha dimostrato di essere quasi al top, i numeri che sono straordinariamente favorevoli agli ucraini e quindi cabalisticamente più facili da smentire, la nuova predisposizione della Roma di Vincenzo Montella capace di vincere fin qui soltanto in trasferta, la voglia dei giocatori di rinviare ancora il capolinea di un gruppo che da molti anni sta portando avanti la Roma al ritmo di una cinquantina di partite a stagione. Questi giocatori e questo gruppo lo devono a se stessi, alla proprietà che sta per salutare, alla proprietà che sta per arrivare, soprattutto lo devono a una tifoseria che sarà presente anche a Donetsk convinta che crederci sia il primo passo per riuscirci.


IL CAPITANO  Chi è vicino a , ce lo ha descritto così il capitano romanista. Mai così in forma come in questo mo mento. E pure rinfrancato non poco dal ritorno al vecchio modulo, il quat tro- due- tre- uno, che sep pure a partite alterne, gli consente di tornare a gio care in quel ruolo di cen travanti che da qualche anno considera il vestito più adatto per sfruttare le sue caratteristiche. Toc cherà a lui, come sempre, più di sempre, provare a mettersi la Roma sulle spalle per trascinarla ver so un’impresa che logica, matematica e qualità del la squadra avversaria, in dicano come proibitiva. Ma  è il primo a cre dere che sia possibile. Del resto le ultime prestazioni del numero dieci romani sta, ce lo hanno ripropo sto quasi ai suoi migliori livelli, capace di interpre tare quel ruolo di centra vanti come nessun’altro, in grado di sdoppiarsi an che nel ruolo di rifinitore dove riesce a esaltare le doti dei suoi compagni, a cominciare da Simone Perrotta che giostrerà al le sue spalle. Questa sta gione è stata probabil mente la meno convincen te di da quando, mi norenne, si affacciò nel calcio professionistico. Ha voglia di rivincita e di lasciare un segno impor tante, un gol decisivo, una giocata per accendere la fantasia della gente. Que sta di Donetsk sembra proprio la partita ideale per tornare a far sentirela voce del padrone.

LA CABALA  I numeri dello Shakhtar nel suo nuovo stadio, la bellissima Don bass Arena, sono numeri da . Ne basta uno per far capire: delle ultime trentotto partite casalinghe, ne hanno vin te trentasei e pareggiate due. E il nome degli av versari battuti, non com prende soltanto squadre ucraine, ma anche, per esempio, l’ di Wenger che a Donetsk è stato sconfitto perdendo pure il primo posto nel gi rone di . In somma, a leggerli così, per la Roma i problemi per il tentativo di rimon ta, sarebbero pratica mente insormontabili. Eppure se uno prova a ri baltare questi numeri, si può intravvedere anche un aspetto positivo. Per ché le serie positive sono fatte per essere battute e più si allungano e più di venta possibile che ven gano interrotte. Soprat tutto per una squadra mediamente giovane co me quella allenata da Mircea Lucescu. Doves simo anticipare la partita ideale per la Roma, per fetto per i giallorossi sa rebbe realizzare un gol nella prima parte della gara per trasferire la pressione sui giocatori avversari. A quel punto tutto diventerebbe possi bile, anche andare a vin cere su un campo dove non dall’inizio del 2009 non c’è riuscito più nes suno. I numeri sono fatti anche per essere smenti ti. L’importante sarà cre derci puntando sulla vo glia di smentire anche la matematica.

LA NUOVA TENDENZA  Tra i tanti pro blemi che la Roma di Claudio Ranieri aveva evidenziato in questa sta gione, per molto tempo c’era stato anche quello dell’incapacità di vincere lontano dall’Olimpico. In pratica per tutto il girone d’andata del campionato, la Roma non era mai riu scita a tornare a casa con i tre punti, a eccezione del successo ottenuto a San Siro contro il Milan prima della sosta natalizia, una vittoria che si era poi ri velata illusoria sul ritorno a quella continuità di ren dimento che aveva carat terizzato tutta la prima stagione di Ranieri sulla panchina romanista. Ora sta succedendo tutto il contrario. Complice, proabilmente, anche il fatto che la contestazione dei tifosi, adesso rende più difficile giocare nello stadio amico come per esempio ha confermato il recente pareggio casalin go contro il Parma. Al contrario, però, la Roma di Vincenzo Montella è riuscita a centrare due successi esterni su due, prima a , venerdì scorso a Lecce, sei punti che l’hanno rilanciata nel la rincorsa a quel quarto posto che vale la Cham pions League della prossi ma stagione. Ecco perché, forse, il fatto di giocare lontano da casa questo ri torno degli ottavi di finale della , potreb be risultare un motivo in più per cercare l’impresa. Che, sia chiaro, resta mol to difficile da centrare per una Roma chiamata a se gnare almeno due gol sen za subirne nessuno.

L’ABITUDINE  L’abitudine a certe sfide può essere un motivo perché la Roma creda nell’impresa di tornare dall’Ucraina con la qualificazione ai quar ti di finale. Lo Shakhtar è una squadra composta da molti giovani e, so­prattutto, mai nella sua storia è riuscita ad anda re così avanti nella cop pa più importante e com petitiva che c’è. Cosa, al contrario, che negli ulti mi cinque anni per due volte è riuscita ai giallo rossi. Che, oltretutto, nella stragrande mag gioranza,sono gli stessi da quattro- cinque sta gioni e possono sicura mente vantare più espe rienza degli avversari in queste sfide da dentro o fuori. Per questo grup po, inoltre, l’appunta mento di Donetsk rap presenta un altro possi bile capolinea di un ciclo cominciato con l’arrivo di Luciano Spalletti a Trigoria. E di sicuro, da parte di tutti i giocatori, ci sarà la voglia di dimo strare come i de profun dis che in questa stagio ne sono stati sottolineati in più di un’occasione, debbano essere riman­dati a data da destinarsi. Questa Roma quando scenderà in campo do vrà ricordarsi di come è riuscita a vincere a Lio ne o, anche, al Bernabeu di Madrid, in partite che all’epoca sembravano proibitive. Un po’ come questa di Donetsk com plice quella sconfitta nei novanta minuti d’andata che questa Roma deve provare perlomeno a far dimenticare.