La penna degli Altri 14/06/2011 11:38
De Rossi è pronto a ripartire: "Luis Enrique insegnerà a tutti"

CORSPORT -
Se Walter Sabatini ha parlato di «motivazione feroce» quando si è riferito al colloquio con Daniele De Rossi, nel momento in cui vedrà il papà Alberto riscontrerà quantomeno altrettanto. Lo scudetto è cucito sul petto ed è il terzo nella sua avventura alla Roma: uno con i Giovanissimi nel 1999, due con la Primavera nel 2005 e nel 2011. Il contratto è in scadenza, mancano esattamente sedici giorni perché si esaurisca. Ma in settimana dovrebbe arrivare il fatidico colloquio con il nuovo direttore sportivo della Roma.
VIAGGIO E PROVE DI RELAX - Intanto è arrivato il pullman che portava la squadra campione dItalia da Pistoia a Trigoria. E lo ha fatto ieri mattina alle sette, dopo una cena con festa vicino Montecatini. Alberto De Rossi. nemmeno a dirlo, ha scelto la sua Ostia per cercare un po di relax. Stringendo inevitabilmente mani, dispensando sorrisi, fermandosi per un commento, un grazie. Tutto nel rispetto che il mare di Roma ha imparato ad elargire ad una famiglia disponibile ma riservata. Sonno? Tre ore scarse, poi è arrivata la nipotina ad accendere la giornata del tecnico della Roma Primavera e di sua moglie. Daniele aveva chiamato appena finita la partita. «Lo facciamo sempre, io chiamo lui e lui chiama me. Mi ha detto: papà, sono felicissimo. Aveva visto la finale in tv». Alberto De Rossi, invece, ha trovato anche il modo di rivedere la partita ieri mattina: «Non tutta, avevo in testa la parte finale, dal 2-2 in poi, e volevo riordinare le immagini. E stato un arrembaggio ad un certo punto, quante occasioni da gol per noi» .
PASSATO, PRESENTE E FUTURO - A caldo lha definita la vittoria più bella.«E lo confermo, perché venivamo da due finali di Coppa Italia e prima ancora una al Viareggio, perse. E cominciavano a girare pensieri e sensazioni strane. Io non ho mai perso di vista lobiettivo, ma certe chiacchiere, poche, pochissime per la verità, hanno cercato di sviarmi. Abbiamo zittito tutti, diciamolo con il sorriso». Inutile restare sul tema.«Non aggiungo altro. Mi fa invece piacere dire che questo scudetto è un saluto alla vecchia dirigenza e un benvenuto alla nuova ».Questo scudetto è soprattutto un ponte sul futuro ed è loccasione per fare un po di bilanci. E stata una stagione particolare, di mezzo cè stata anche la prima squadra quando si è dimesso Ranieri.«A me lo chiesero e la cosa mi sembrava incompatibile con lapresenza di Daniele. Ma mi spiego: io avrei potuto dire sì e poi sceglievano ugualmente Montella. Sono felice che Vincenzo sia arrivato a Catania: se lo è meritato». De Rossi che farà?. «Parlerò con il direttore sportivo, mi farò spiegare il progetto». Una cosa è chiara: portare la Primavera e gli Allievi con la prima squadra. Le piace?«Scusate, non rispondo: mi sembra più opportuno parlare prima con la società». E rinnovare? «Vedremo assieme a loro. Di certo Luis Enrique può insegnare a tutti a livello di filosofia di gioco e di lavoro. Viene da un mondo stratosferico, lì sono o non sono i migliori a fare giocatori?». Alle spalle tanto lavoro, tanti giovani lanciati anche a Roma. Quando vanno via restano in contatto?. «Non tutti, ma ci si sente, mandano i saluti». E quando salgono in prima squadra, prima di un esordio cosa si dice ad un proprio ragazzo?. «Niente perché deve gestirlo la prima squadra e basta. Il giorno che vengono chiamati e salgono invece è chiaro che gli parlo». E cosa ha detto a Florenzi e Caprari?«Quello che avevo detto a tutti gli altri: vedere, ascoltare e stare sereni». Ieri il pupillo è stato Cerci, oggi Montini.«Io credo molto in Montini. E un giocatore dattacco completo e di qualità. Meno male che è tornato quandoci serviva. Deve migliorare quando ha palla addosso, perché lui ha i mezzi tecnici per fare ancora di più». E lungo la strada si è perso qualcuno?«Ne dico uno, Landolina: attaccante, se volete pensare a qualcuno, come struttura, vi dico Rivaldo. Pensavo potesse spaccare il mondo, non so dove sia».
NESSUN GIALLO -Nessuno pensi ad un possibile giallo sul futuro di Alberto De Rossi. Pian piano il tecnico si scioglie e parla al futuro, facendo capire che la sua scelta probabilmente lha fatta. Deve solo combaciare con quella dei dirigenti. Insomma, la voglia di Roma cè?«Lo chiedete a me? Ma è sicuro, io dopo questo scudetto mi sento come uno che ha appena cominciato». Soprattutto, si sente in uno dei migliori settori giovanili dEuropa, visti i giocatori che ha sfornato il vivaio. «Ma è certamente così, il lavoro è sotto gli occhi di tutti. Ed è quello che continueremo a fare». Ma voglia di cambiare, di allenare i grandi, non cè?«No, io sono un tecnico di settore giovanile. E così chiariamo bene anche questo. Vorrei farlo nella mia città, con la squadra per cui tifo. Chi pensa che in questo non ci sia ambizione si sbaglia di grosso».