La penna degli Altri 26/07/2011 10:59

Luis Enrique è un tecnico moderno, prima viene il giocatore e poi il ruolo

E veniamo alla nuova squadra: sta prendendo corpo, ma è ancora tutta nella mente di Luis Enrique, che sta valutando il materiale a disposizione, prima di inserire i nuovi acquisti. Dif­ficile al momento capirci qualcosa al di là delle buone intenzioni. Per un giovane talento che parte (Menez), c'è un giovane talento in arrivo (Bojan). Parlo dello spagnolo prima ancora di Lamela, perché il ragazzo che viene dal è stato fortemente vo­luto dal nuovo allenatore e per que­sto è il personaggio più atteso, il gio­vane di maggiore statura tecnica, quello che promette un salto di quali­tà. Ci piace di Luis Enrique l'importan­za che attribuisce ai giocatori, ridu­cendo quella dovuta al suo ruolo. In questo è un tecnico moderno, il con­trario di tanti vecchi burattinai che alla fine dello spettacolo salivano al­la ribalta, a ringraziare: e di colpo ci si accorgeva che i loro pupi erano di legno e di stracci, niente più che stru­menti del 'mago' che li muoveva. Lo spagnolo sa invece dare la giusta im­portanza ai suoi giocatori. [...]. Il dub­bio ci è venuto quando lo abbiamo sentito affermare che Vucinic è ' un giocatore come tanti altri'. [...] Il montenegrino sarà scomodo, con alti e bassi dovuti ad un carattere lu­natico, ma è stato per anni, dopo Tot­ti e insieme a , negli anni cioè in cui la Roma l'ha fatta da pro­tagonista, il giocatore di maggior clas­se istintiva a disposizione di Spalletti e di Ranieri. [...] Scusiamo Luis Enrique perché un allenatore si trova spesso nella condizione di dover giustificare i motivi generali, che portano la so­cietà ad assumere decisioni sgrade­voli. Ma mi permetta di dargli un con­siglio: sia sempre se stesso e non ac­cetti di fare la spalla a nessuno. Ci guadagnerà in prestigio.

Oggi compie 90 anni Amadei. Vinse e fece vincere il primo scudetto. Di­ventò così per tutti l'ottavo re di Ro­ma. Nessun'altro campione, per quan­to grande, ne ha mai potuto usurpare il titolo nella fantasia di quei vecchi tifosi, che dopo ogni suo gol, urlavano a squarciagola dalle gradinate dello Stadio Nazionale:'V'avemo imbriaca­ti / oh, oh, oh / cor vino de Frascati'.