La penna degli Altri 23/08/2011 09:54

S’allena, poi ricomincia: tutti pazzi per Bojan

Una voglia talmente grande che Bojan spesso si allena da solo. Palestra o campo d’allenamento, per lui fa poca differenza: lo spagnolo si allena intensamente, poi magari resta - o torna - in campo a correre, a provare i tiri in porta, a mettere a punto la forma. Ha stupito tutti per questo. A soli 21 anni - da compiere domenica - è già un professionista navigato e come tale si comporta. Merito della scuola del . E merito del fatto che quando a 20 anni hai già 2 in bacheca grande lo devi essere, o diventare, per forza. L’età non conta, ripete sempre Luis Enrique.

E Bojan ne è l’esempio più evidente. La Roma - dice chi lo conosce - gli ha restituito il sorriso e la voglia di giocare a calcio. Che è tanto, se non tutto. È quella cosa che, tanto per fare un nome, Mirko Vucinic aveva perso a Trigoria e ha ritrovato non appena messo piede a Torino. A Bojan si chiede di essere quello che, a tratti, è stato il montenegrino per la Roma: l’uomo in più, in grado di vincere le partite con un colpo o una giocata improvvisa, l’uomo in grado di fare la differenza. L’uomo in grado di far sognare. Di sogni Bojan ha parlato spesso. Lo ha fatto quando ha lasciato , commosso dal saluto che gli hanno riservato i senatori del club più forte al mondo, e lo ha fatto anche quando è arrivato a Roma, ribadendo che il suo sogno era e resta «giocare a calcio, vincere ed essere felice».

A vent’anni, non si può volere molto altro. Nei prossimi giorni l’attaccante sarà raggiunto dalla famiglia: il padre, ex calciatore ed ex osservatore del (il suo contratto è scaduto lo scorso 30 giugno) si trasferirà qui con la madre, ma non vivrà nella stessa casa del figlio: «Ognuno - ha spiegato Bojan - avrà la sua indipendenza» ma questo non toglie che l’arrivo dei genitori servirà a far stare più sereno il ragazzo. E a dargli la possibilità di pensare soltanto al campo. Lui non chiede altro, la Roma nemmeno. Convinta che il feeling con Bojan sia soltanto all’inizio.