La penna degli Altri 23/08/2011 11:45

Tante parole, fatti pochi. Sta per finire il regno Totti

E' ri, Viviani, Okaka e Bojan. Ma forse non c'è bisogno di ricorre­re ad un'amara ironia per demi­stificare la situazione della squadra. stato assunto a modello della nuova Roma che de­ve nascere il , ma se Guardiola avesse spedito in campo in una coppa europea la squadra che Luis Enrique ha schierato a Bratislava sarebbe stato linciato da­gli stessi che lo venerano come un santone. Cre­devamo di poter imitare (anche se molto alla lar­ga) il nella scelta di alcuni campioni propo­sti dal mercato, non cercando di ricalcare un mo­dulo di gioco, che può dimo­strarsi valido (non sempre) solo se sostenuto dalla tecnica e dalla personali­tà di inimitabili fuoriclasse. Al­trimenti si scade nel puro pro­vincialismo. Costretto a calarsi suo malgrado nel ruolo di un Ro­bespierre, Luis Enrique, quando non usa la ghigliottina, ci è per­sino simpatico. Ma non vorrem­mo vederlo trascorrere il suo tempo a Trigoria nei panni inve­ce di un Laocoonte in lotta tra le spire soffocanti di una situazio­ne che rischia di strangolarlo. In attesa di conoscere il profi­lo dei nuovi acquisti, i soli rinfor­zi in cui ci ritroviamo a sperare sono quelli di e di Juan. Come accadeva lo scorso anno, quando eravamo poveri e disperati. Oggi non siamo certo più ricchi, né abbiamo maggiore fiducia nell'immediato futuro, con la tentazione irriverente di incidere sul cancello di Trigoria il cartello: PER STAR MEGLIO, QUI GIACCIO.