La penna degli Altri 13/09/2011 09:22

Roma versatile, non solo 4-3-3



QUATTRO-TRE-TRE -Poca intensità, lentezza d’esecuzione, ma soprattutto la sensazione che questa Roma ora in campo sia costret­ta a pensare quello che deve fare con laconseguenza, inevitabile, di diventare fin troppo prevedibile. L’errore, ulteriore, che si deve evitare, è quello di pensare al mo­dello , non soltanto per una que­stione di buon gusto. Luis Enrique inter­preta questo modulo in maniera diversa, in particolare per i due attaccanti esterni. Guardiola vuole due attaccanti capaci di giocare sulla linea del fallo laterale e poi tagliare al cen­tro o in verticale,Luchoha chiesto ( e ottenuto) tutti questi attaccanti centrali perché li vuole più stretti in modo da lasciare aperta la corsia laterale per gli inseri­menti dei due esterni bassi che, in fase di possesso pal­la, devono trasformarsi nel giocatore che crea l’uomo in più. C’è il rischio, però, che tutto questo, almeno per il momento, vada a discapito degli equilibri tattici che maga­ri nella Liga hanno meno incidenza di quel­lo che, al contrario, hanno nel nostro cam­pionato. (...)



ALTERNATIVE -
Proprio in funzione di que­sto, in una fase di apprendimento come l’attuale, potrebbe essere funzionale al progetto pensare di adottare alcuni accor­gimenti per cominciare a fare qualche ri­sultato. Da sfruttare poi, con il conseguen­te entusiasmo, per tornare al progetto ori­ginario. In questo senso il quattro-due-tre­uno potrebbe essere una garanzia, se non altro perché più o meno metà squadra lo ha ormai nel suo Dna. Oppure, come ulterio­re alternativa, pensare all’albero di Natale o a un trequartista dietro alle due punte. Per dire: Lamela dietro e Borriello (o Bojan, Osvaldo, che probabilmente è la seconda punta più seconda punta che c’è in rosa), o ancora e Lamela die­tro a un centravanti. Ipotesi forse di retro­guardia, ma che in questo momento po­trebbero consentire quei risultati che ser­vono come il pane per dare maggiore for­za al progetto.