La penna degli Altri 08/10/2011 13:02

Heinze: "Lavoriamo per vincere. Totti è come il Papa"

 
Solo la Roma -  Intervistato da Roma Channel, Gabriel Heinze ha voluto raccontare qualcosa del suo passato con le maglie gloriose di Manchester e Real, della fortuna di aver conosciuto Maradona e Cristiano Ronaldo,e di quella di essere giunto qui alla Roma…senza mai aver pensato di andare alla Lazio. "No, non ho rifiutato la Lazio. Personalmente non ho avuto nessun contatto con loro. Nel momento in cui ho capito quanto fosse concreta la possibilità di giocare nella Roma ho deciso di venire a tutti i costi. E con presupposti come questi le trattative sono state molto semplici. Lo dico e lo ribadisco ho sempre voluto la Roma".
 
Poco schierato all’inizio del campionato, addirittura c’era chi si chiedeva se il suo non fosse stato un acquisto voluto solamente da , senza l’avallo di Luis Enrique. Poi invece, complici l’infortunio di Juan e le incertezze di Kjaer, “El Gringo” si è conquistato un posto da titolare e la fiducia del tecnico spagnolo, di cui ha raccontato le impressioni. "Il volume di lavoro che stiamo facendo è impressionate. E' una persona sicura e da fiducia a tutti. Ha voglia e le idee chiare e ha fame di vittorie ed è importate per un allenatore. Ci ho giocato contro ed era un giocatore fantastico ora da mister non è cambiato molto. Io ho avuto la fortuna di avere allenatori eccezionali e altri un po' meno ma sono i calciatori a fare grande un mister e spero che questo gruppo lo possa rendere grande”.
 
Alex Ferguson, immortale ed instancabile allenatore del Manchester United (e di Heinze), ha accomunato Ryan Giggs e . Anche “El Gringo” è d’accordo.  "Giggs è un esempio per quello che ha fatto esattamente come sta facendo per la Roma. Poi andare in giro per il mondo e dici Roma tutti dicono e il Papa. Ferguson che ha fatto il paragone con Giggs ha più titoli di me per fare questo paragone. Dal canto mio posso dire che sono due esempi da ammirare". Si torna in campo domenica, e ad aspettare i giallorossi c’è la Lazio di Edy Reja. Segnare n un deby, qui a Roma, significa entrare nella storia del club. "Mi interessa poco se sono io a segnare, quello che mi interessa sono i tre punti. Io voglio che il gruppo vinca, poi sappiamo che il derby è un contesto particolare, sono tre punti fondamentali, andrebbe benissimo che segnasse anche un compagno e vincessimo la partita. Questo è l'obiettivo per il quale stiamo lavorando".