La penna degli Altri 14/10/2011 11:28
Mattioli: «Vinceremo noi. Osvaldo decisivo»

Rientrerà domani, in tempo per il derby. «Non posso perdermelo. Allo stadio non vado più da anni, preferisco stare a casa, ma ogni derby è un rito. E la Magica la seguo sempre. Ho anche Roma Channel » . Nel film, come nel primo, Mattioli è il padre di Ricky Memphis. « Ti saluta, anche lui è in ansia per la partita di domenica. Ne parliamo spesso, durante le pause delle riprese. I macchinisti, poi, sono tutti della Roma. A proposito, ma è possibile che vendano Juan alla Juventus? E Lamela come sta? Può giocare domenica? » . Lintervista comincia dopo una serie di battute di Mattioli, un memorabile Mastro Titta nellultimo Rugantino. Nella vita è come sul set o in scena, una prorompente carica umana lo aiuta a nascondere talvolta anche un velo di tristezza. Attore, doppiatore, artista a tutto tondo. Ma, soprattutto, tifoso romanista. Da sempre.
Maurizio Mattioli, che derby si aspetta?
«Per questa partita non me la sento di rischiare il pronostico. Il derby di Roma è una sfida unica. Anche se le due squadre ci arrivano con venti punti di distacco, il risultato non è mai scontato. No, nessuna previsione, non me la sento. Però restano i ricordi. Il più bello il 5-1 con il poker di Montella e il gol di Totti. Una gioia indimenticabile. Quella sera ero allOlimpico. Ma non ci sono più i presupposti per una vittoria così netta, la Lazio è molto forte. Ma se Luis Enrique diventa per novanta minuti romano come Mazzone, se riesce a preparare la partita come Capello e Spalletti e non subìsce le tensioni del derby, ma capisce limportanza della sfida, allora sarà un grande derby per noi. Con gli undici giocatori in campo e Luis Enrique che schiva i pericoli della prima stracittadina può diventare un discorso interessante per la Roma».
Quale può essere luomo derby?
« Dico Osvaldo. Allinizio non mi piaceva, ma nelle ultime partite si è sbloccato. Conto molto su di lui. I tre gol che ha realizzato e lesordio in Nazionale gli daranno una grande carica. Può essere lui a decidere il derby».
Mancherà Totti. Quanto peserà lassenza del capitano?
«Nel mosaico giallorosso manca un grande tassello. Tutta la squadra dovrà non far pesare la sua assenza. A volte i derby li decidono anche i gregari. Ricordo quellanno che stavamo vincendo per 2-1 e negli ultimi secondi arrivò il gol di Castroman. Lassenza di Totti ci peserà. Lui è come El Cid, mette paura agli avversari in qualsiasi condizione. Ma nella Roma ci sono tanti giocatori che possono essere i trascinatori. Penso a De Rossi, Pizarro e non solo. Pjanic mi piace. Bojan dopo il gol allAtalanta si è svegliato ».
Cosa pensa di Lotito?
E un avversario, ma è simpaticissimo. Gli va riconosciuto il merito di aver costruito una compagine competitiva. Ho trascorso una serata con lui per un premio ed è stato piacevolissimo. Sono rimasto a parlare con lui per unora, un giornalista prendeva appunti su un passaporto scaduto. Secondo me Lotito ha lavorato in modo positivo per la Lazio, questa è una bella Lazio. Vedo bene anche i cugini. Speriamo che sia un bel derby e che non ci siano incidenti. Noi romani dobbiamo dare un esempio di civiltà. E comunque, alla fine, speriamo che... vinco io».
E degli americani della Roma che idea si è fatto?
« Comincia a vedersi la loro impronta. Ci voleva qualcuno che potesse rilanciare la squadra. Mi dispiace per Pradè, è bravo, molto competente, conosce il calcio come pochi. E Montali è un gran signore. Sabatini mi piace, è un po guascone, ma ha intuito quando sceglie i calciatori. Certo, devo dire che se la società fosse rimasta a un romano romanista come Sensi lavrei preferito. Per un presidente tifoso che ha cominciato dalla curva lattaccamento è diverso. E diverso per chi vive a Roma».
E superstizioso per il derby?
«Sì, molto. Ho degli spicci in tasca che muovo in continuazione. Se cade qualcosa non la raccolgo, oppure se cade in un momento favorevole per la Roma la faccio ricadere. A casa mia ho due televisori. Uno nello studio e laltro in camera da letto. Mi sposto in base allandamento della partita».
Dallaltra parte cè Montesano. Vuol mandargli un saluto?
«Certamente. Lo saluto caramente, ammirazione. Lo andavo a vedere al Bagaglino, mi affascinava in Quelli della domenica. Per me è un grosso punto di riferimento. Mi sento legato a lui perchè abbiamo fatto lo stesso percorso: Puff, Bagaglino e Sistina. Ci tengo a manifestargli la mia ammirazione».
Nella sua carriera non ha mai nascosto la fede giallorossa...
«Nel 99 feci Tifosi con Neri Parenti. E anche in Fratelli dItalia cera una scena con un tassista milanese che ci portava da Milano a Roma. Eravamo due tifosi romanisti un po volgaretti, ma è diventato un cult. In tanti anni non ho mai accettato una scena dove parlare male della Roma. Preferisco non fare il film. Anche Alberto Sordi era così, metteva spesso la Roma nelle sue battute in scena».
(...)
Mancano pochi giorni, è già entrato nel clima derby?
« Con Ricky Memphis siamo già concentrati sulla partita di domenica. Ogni tanto, durante le pause delle riprese, indosso la maglia della Roma con il mio nome stampato dietro. Speriamo che porti bene...».