La penna degli Altri 26/01/2012 09:29
Nela: «Si cresce anche perdendo»

Uno stop, quindi, che può avere un effetto salutare?
Le persone intelligenti traggono quanto serve, ovvero linsegnamento che queste sconfitte possono impartire. E siccome tutto può servire, servirà anche questa battuta darresto. Del resto, era impensabile che questa squadra potesse e dovesse vincerle tutte e non perderne più. Questa, invece, è una squadra che deve migliorare, e quindi lavorare, come dice sempre anche il suo allenatore. Vorrà dire che la prossima volta sapranno che bisogna essere sempre concentrati, soprattutto quando si affrontano squadre dal valore tecnico superiore alla media.
Importante, mi sembra, è circoscrivere quanto accaduto, quale episodio negativo allinterno di un percorso di crescita.
Sì, anche perché la valutazione di una squadra non si dà di partita in partita, ma in generale, in un arco di tempo più ampio. Non si può continuamente cambiare giudizio in base ad una vittoria, una sconfitta o un pareggio.
A proposito di percorsi di crescita, ricordo che la tua stessa Roma passò attraverso alcune batoste, anche sonore, che servirono però a farla maturare.
Certo. Lanno prima del mio arrivo la Roma perse 4-0 a Napoli, partita che a detta di molti avrebbe dovuto convincere Liedholm ad abbandonare lidea del gioco a zona. Invece, fu proprio aver insistito su quella strada, registrando ovviamente alcuni meccanismi, che portò poi i suoi frutti. Bisogna avere pazienza e pensare che questa squadra deve ancora lavorare molto per raggiungere il massimo. I giocatori stanno metabolizzando lidea di calcio che viene proposta loro da questo allenatore. Sapendo che solo così si possono raggiungere degli obiettivi.
Mi tornano in mente un altro paio di esempi, relativi proprio alla stagione 81/82, la tua prima in maglia giallorossa. Per analogia con questa ultima gara, penso al confronto con lInter ai quarti di Coppa Italia. Vinceste in casa 4-1 e poi perdeste a San Siro 3-0. Come viveste quelluscita dalla Coppa?
Ci sono molti modi di perdere. Può accadere, come in quel caso, dopo aver ottenuto un vantaggio che poi non si concretizza. Perché magari hai approcciato male la gara di ritorno, pensando di avere già la qualificazione in tasca. Eravamo anche molto rimaneggiati quel giorno, nel freddo di Milano. Quellanno in campionato perdemmo anche 3-0 in casa con la Juve, dopo aver vinto a Torino 1-0 con gol di Falcao e nella stagione successiva vincemmo lo scudetto. Ma i motivi possono essere tanti. Come ad esempio una volta tanto ammettiamolo! che il tuo avversario, quella sera, possa esserti stato superiore. Anche perché, se dipendesse tutto solo da noi, dovremmo vincere sempre. Ma allora non parliamo di calcio.
E tutto questo non significa, necessariamente, un ridimensionamento.
Dobbiamo sapere che non siamo il Barcellona, ma siamo comunque una squadra che sta cercando di offrire un buon calcio, ma non è ancora una macchina perfetta. E che lavora per avvicinare quanto più possibile questa perfezione. Io, sinceramente, dopo una sconfitta così, non me la sento proprio di lanciare accuse o lamentarmi di chissà cosa.
Anche perché, contro la stessa Juventus, allOlimpico, non più tardi di un mese e mezzo fa, la Roma ha dimostrato di potersela giocare alla pari, meritando anche qualcosa di più di quel pareggio.
E un po come quando pensiamo che il Cesena sia squadra da buttare. Mentre non credo che sia così, come hanno dimostrato le belle partite giocate dai romagnoli contro tante altre avversarie. E solo la conferma di come gli episodi possano indirizzare una partita in un verso o in un altro.
Domenica arriva il Bologna. Pensi a possibili contraccolpi sul piano psicologico? O addirittura ad una sottovalutazione dei rossoblù, dopo la bella prova al DallAra?
Assolutamente no. Si è persa una partita di Coppa Italia. Amen. Ora cè solo da rimboccarsi le maniche, senza più pensare alla sconfitta di Torino. Perché ci aspetta una partita di campionato, in cui probabilmente lapproccio sarà credo molto diverso. E continuando così, tranquilli, come sempre, per la nostra strada.