La penna degli Altri 16/02/2012 08:36
E adesso sono tutti precari

La Roma non può e non vuole aspettare più. Nel fare questo discorso, non si può non partire da Simon Kjaer. Per riscattarlo dal Wolfsburg ci vogliono sette milioni, una cifra importante che, sommata ai tre già spesi per il prestito, nessuno a Trigoria può garantire in questo momento per un giocatore che, finora, ha mostrato troppi limiti e troppe fragilità. La situazione di Bojan è molto simile: presentato come il fiore allocchiello della campagna estiva, lex Barcellona è venuto a Roma con tutta la convinzione del mondo convinto di poter fare due anni ad altissimo livello per poi, eventualmente, tornare in Catalogna da protagonista. Le sue speranze non sono state ripagate e anche in questo caso il problema è di natura psicologica: partito come titolare, ha faticato (e fatica tuttora) a capire alcune scelte di Luis Enrique e, a 21 anni, non riesce ad accettare il ruolo di seconda scelta. La società, in particolare Sabatini, si confronta continuamente con lui, spronandolo a dare il massimo e a mostrare il suo valore per riprendersi il posto da titolare. Altrimenti, a fine stagione, ognuno farà le proprie valutazioni, non dimenticando però che a Natale Bojan ha preso in considerazione persino lidea di tornare in Spagna.
Unidea del genere non è mai venuta in mente a José Angel: lui è della Roma a titolo definitivo, la società, su indicazione di Luis Enrique, ha puntato molto sullex Gijon ma le attese non sono state ripagate. Di certo, in estate verrà preso un esterno sinistro molto forte, ma lo spagnolo, a 23 anni, deve cambiare marcia per dare una svolta alla sua carriera. Anche Viviani deve farlo: lui è più giustificato rispetto agli altri, avendo alle spalle pochissime presenze in serie A, e per questo la Roma, che lo considera il centrocampista del futuro, potrebbe decidere di mandarlo a giocare in prestito. Da un centrocampista a un altro anzi a altri due: Simplicio e Greco sembravano destinati a un addio a gennaio ma poi sono rimasti per volontà dellallenatore. Anche loro sono chiamati a dare di più, anche loro devono dimostrare di poter essere allaltezza di una squadra che lotta per le prime posizioni. Stesso discorso vale per Rosi: Aleandro piace molto sia a Sabatini sia a Luis Enrique ma deve trovare più continuità e essere più preciso in fase difensiva. Se ce la farà, è la convinzione di molti a Trigoria, per lui si potranno spalancare anche le porte della Nazionale di Prandelli.