La penna degli Altri 20/02/2012 10:37
Roma, ecco l'Europa

ESEMPIO - Eccole le doti che rendono Borini un esempio. Lui ne parla con naturalezza, perché ce lha innate. Un ragazzo che a sedici anni è andato in Inghilterra e da quella scuola calcistica ha imparato il meglio: la voglia di non mollare mai, di chi ha il coltello tra i denti della sua esultanza. Ma lui, che compirà 21 anni tra poco più di un mese, di dote ha anche la modestia: «Non è tutto merito mio, è tutta la squadra che ha fatto la differenza, che è stata continua e concentrata come vuole il tecnico» . Quando parla dellobiettivo si capisce perché Borini piace a Luis Enrique: «Ora
siamo quinti e dobbiamo restarci, senza perdere la posizione acquisita. Non facciamo progetti, pensiamo di partita in partita ». Con i 6 gol messi a segno finora ha eguagliato il suo record, ottenuto con lo Swansea. Se si aggiunge la rete messa a segno con la Fiorentina in Coppa Italia, in giallorosso è a quota 7: Borini ha superato Osvaldo media-gol (uno ogni 143 contro uno ogni 207). E ieri ha giocato al posto di Lamela: «Io preferito a Erik? Parole grosse, faccio solo ciò che mi chiede lallenatore» .
GOL - Borini non si ferma mai. In campo corre e rincorre anche se stesso. Non molla un centimetro, una vera furia. Il primo ad accorgesene è stato il direttore sportivo giallorosso Walter Sabatini, che lo ha prima preso in prestito e poi acquistato in comproprietà dirottando la metà di Okaka al Parma. Poi Luis Enrique, che vede in lui tutto ciò che chiede alla squadra. Infine i tifosi, che se chiedono una cosa è quella di lasciare il campo, a fine partita, con la maglia zuppa di sudore: «Ma gli idoli sono altri, per esempio Totti e De Rossi. Io sono appena arrivato e ho ancora tantissima
strada da fare» . Però un bel po già ne ha percorsa. Dal gol a Marassi che era valso il momentaneo 1-1 (segnato mentre stava giocando da esterno destro) e quello del 3-0 al Cesena (finale 5-1) fino a quello di Cagliari e alla doppietta con lInter. Poi quello di ieri, da tre punti, pesanti.
COMPLIMENTI - Normale che alla fine, oltre agli applausi del pubblico dellOlimpico, arrivino anche i complimenti di chi lo apprezza. «Sapevo che lattacco doveva essere più denso dal punto di vista numerico - ha detto il ds Sabatini - lo avevo seguito e quando si è presentata l'occasione abbiamo deciso di portarlo qui» . Poi, linvestitura di Luis Enrique: «Fabio mi ha sorpreso dal primo giorno e sta facendo cose importanti per partire sempre titolare. Ma il credito non è illimitato, lo devi rinnovare ogni giorno e lui lo sta facendo. E' un esempio per il resto dei compagni. Deve continuare così, non smettere di imparare» .(...)