La penna degli Altri 16/03/2012 08:50
La formula di Borini «Il mio segreto è lambizione»

Capocannoniere Dallalto dei suoi 10 gol stagionali, lattaccante è lui luomo del momento. «È una cosa che fa piacere dice a Roma Channel . Non pensavo di avere un adattamento così veloce. In genere arrivare in una realtà nuova è difficoltoso, ma qui sono stato accolto bene sia dai compagni che dalla società. Il mio segreto è comunque lambizione, voglio sempre raggiungere qualcosa in più di quello che ho fatto. Tutti i giorni mi prefiggo un obiettivo diverso. Certo, se faccio gol è perché cè una costruzione dietro, io ho solo il compito di finalizzare».
Il passato Arrivare in alto però non è stato facile. «A 16 anni i miei genitori mi hanno lasciato libero di andare a Londra, al Chelsea, e io ho impiegato venti secondi per decidere. È stata unesperienza che mi ha fatto crescere. Quando ho debuttato col Tottenham avevo i crampi dallemozione. Ancelotti mi stimava perché vedeva in me delle caratteristiche di Inzaghi e poi perché mi vedeva voglioso e senza paura. Poi cè stato il momento difficile quando mi hanno messo fuori rosa per via del contratto, così nello Swansea ho fatto esplodere tutto quello che avevo dentro. Le punizioni? Mi sono allenato con Drogba, ma è un gesto tecnico non facile, e poi allaRomaci sono tiratori migliori: Totti e Pjanic. Io simile a Kuyt, Delvecchio e Inzaghi? Prenderei qualcosa da tutti e tre».
AllEuropeo Il dna sportivo arriva anche dai genitori. «Miamadre è appena tornata dalla 100 kmdel Sahara». Felice per la popolarità del figlio. «Mi impressiona, non ci sono ancora abituato. Il segno del coltello tra i denti però ai tifosi piace. Anche i figli di Heinze lo fanno e il papà li ha puniti... Senza linfortunio sarei già a 15 gol? Ce la posso ancora fare. Peccato per il nostro campionato altalenante, è difficile fare progetti, ma Luis Enrique è bravissimo e sa quello che vogliono i calciatori. Quello della nuova proprietà, poi, è un progetto valido. Quando andai al Chelsea cera la stessa idea di cambiamento e i risultati si sono visti». Titoli di coda sulla Nazionale. «È stato strano essere in azzurro a fianco di grandi campioni come Buffon. Ero il più piccolo, ma mi sono trovato bene. La Nazionale è in cima ai miei pensieri e andare allEuropeo sarebbe il massimo ». Per Borini significherebbe una rivoluzione in nove mesi. «Si sono modificate le mie statistiche, mai numeri non cambiano le persone». In un mondo ideale, avrebbe ragione lui.