La penna degli Altri 08/04/2012 11:29

«Squadra senza carattere»

Pubblicamente l’allenatore non ha infierito sulla squadra pur sottolineando tutti i suoi limiti, i dirigenti ci sono invece andati giù duri come mai prima, l’unica voce dello spogliatoio è stata quella di Heinze dopo un confronto tra senatori e giovani con rimproveri ai secondi. «È difficile parlare di cose buone dopo una partita così. Non me l’aspettavo - l’attacco di Luis Enrique - era importantissima, ma dopo il primo gol per noi è finita, morta». Un film che si ripete. «Ognuno interpreta il calcio con la sua personalità, che non si compra al supermercato. Il nostro atteggiamento era giusto prima della gara, ma poi in campo siamo stati lontanissimi dal Lecce. È successo troppe volte, mi prendo la responsabilità. Facciamo sempre gli stessi errori, se sapessi il perché avrei fatto qualcosa. Ci sono situazioni che non riusciamo a controllare nonostante ci lavoriamo. Ma il test vero è la domenica». Alla Roma succede una volta sì e l’altra no. «Troppe sconfitte - ammette l’asturiano - così è difficile sperare nel terzo posto. Abbiamo ancora delle possibilità, ma si deve migliorare tantissimo. Nelle ultime dieci giornate ci sono sempre partite dove la più debole batte la più forte. Con il Lecce eravamo noi la squadra debole». Prima di passare la parola alla società, Luis Enrique lascia una porticina aperta al suo possibile addio a fine stagione. «Sarà importante vedere dove arriviamo, nel calcio non si sa mai».

Lucida l’analisi di Baldini. «Quello su cui dovremo intervenire non sono questioni tattiche o tecniche, le partite si vincono con l’agonismo e noi soffriamo contro le squadre che lo hanno. Il Lecce è stato superiore nella voglia. Luis Enrique ha avuto la sensazione di un approccio sbagliato alla gara e di un’occasione non colta per competere per la . Ha voluto responsabilizzare i giocatori, anche non facendo cambi». Poi un’ammissione di colpa quando gli chiedono se la società ha sopravvalutato alcuni giocatori: «Dal punto di vista tecnico no, sul carattere può darsi». Secondo Baldini la questione è tutta qui. «Questo gioco, se non viene fatto con la carica agonistica necessaria, alla fine lo paghi. Si parla sempre della difesa, ma si dovrebbe difendere partendo dall’attacco». Dal Baldini a la musica non cambia. «Dobbiamo metterci tutti in discussione. Dovrebbero farlo anche i giocatori e avere un po' di adrenalina e ferocia in più: alcuni li abbiamo sopravvalutati». Luis Enrique, invece, «non è in discussione: la sua posizione è solidissima. Siamo noi a dover fare delle riflessioni per capire chi potrà dare un contributo». Si pensa già al futuro, anche perché, «pensare adesso alla - chiude - sarebbe irriverente».