La penna degli Altri 02/11/2013 10:57
Collezione Roma, quelle 10 perle diventate record

GASPORT (A. PUGLIESE) - Quando ti capita di scrivere la storia, poi devi anche raccontarla. Perché in ogni attimo di questa cavalcata trionfale c’è una pagina diversa, intrisa di emozioni più o meno forti. Dieci giornate piene di istantanee che resteranno per sempre, perché quello che ha fatto la Roma prima non lo aveva fatto nessun altro.
Livorno È la partita di De Rossi, quella che certifica la sua resurrezione. Così tanto che l’immagine di Sabatini che si copre il volto al gol di Daniele ha fatto il giro di tv e web. Più tardi, si capirà il perché. Due giorni prima a Trigoria era arrivata l’offerta (rifiutata) delloUnited.Masiccome il destino è sempre beffardo, il gol scacciaincubi lo segna proprio Daniele...
Verona L’esordio all’Olimpico è più duro del solito, anche per l’umore di uno stadio che viene dall’onta della Coppa Italia. A spezzare la tensione ci pensa Maicon, quando rimette il turbo come ai tempi dell’Inter e sblocca una partita che sembrava stregata. L’esultanza del brasiliano è liberatoria, quella di Ljajic (gol all’esordio) anche: il paragone con Lamela è già pari.
Parma È la gara dell’unico gol subito finora da De Sanctis, raro come un merlo bianco. Nella ripresa, però, Florenzi marchia il suo avvio di stagione, Totti beffa tutti sul filo del fuorigioco e Strootman apre la questione dei rigoristi: c’è una gerarchia, la decide Garcia.
Lazio La partita delle partite, quella delle rivincite attese e presunte. Ed allora non può che essere la partita di Balzaretti, l’uomo più discusso negli ultimi 15 mesi. La decide lui con un gol al volo e pensare che «a questo non glie dice bene na’ volta», aveva appena pensato De Rossi, subito dopo il palo di Balza di 15 secondi prima.
Sampdoria A Genova nasce una favola, quella di Benatia. Segna un gol pazzesco, respinge tutto ciò che c’è da respingere, tranne il paragone con Samuel. Il nuovo «The Wall» è lui: paragone che ai più sembra prematuro, ma che Mehdi rende partita dopo partita sempre più appropriato.
Bologna È la «partita perfetta», quella dove tutto sembra facile e gli avversari degli sparring partner. E Gervinho dimostra di non essere quello dell’Arsenal e spacca la difesa rossoblù come fa uno spaccaghiaccio tra gli iceberg.
Inter Se il Bologna è la gara perfetta, lo 03 di San Siro è il diamante giallorosso. E quando si parla di gioielli, non si può che parlare di Totti, che gela i nerazzurri e conferma che il più forte di tutti in Italia è ancora e sempre lui.
Napoli Due pennellate da fermo, due stilettate al cuore partenopeo. Con un’unica sola firma, quella di Miralem Pjanic. È lui il giocatore più tecnico della rosa della Roma, è lui che disegna parabole verso l’infinto.
Udinese Senza Totti e Gervinho c’è da soffrire e quando c’è da soffrire, serve il cuore e la dedizione di un marine. Così a mandare la Roma in paradiso stavolta ci pensa Michael Bradley, al ritorno dopo due mesi di assenza.
Chievo A cancellare la Juve di Capello stavolta ci pensa l’uomo con la valigia, quello che era arrivato a Roma vivendo in hotel. Ora Marco Borriello non dovrà spalmare solo il contratto, ma anche il suo soggiorno romano oltre gennaio.