La penna degli Altri 11/06/2025 10:00
L'estate del no alle panchine nobili. Ranieri era stanco di fare Mr. Wolf

Quindici anni fa, a Rio de Janeiro, il presidente dell'Uruguay Pepe Mujica disse: "È necessario ripensare il nostro modo di vivere. Lo sviluppo deve favorire la felicità dell'uomo, perche e il nostro tesoro pia importante". Un concetto semplice, eppure ancora rivoluzionario e poco applicato. Per essere felici non bisogna solo produrre, accettare, andare e fare, ma anche rinunciare, non accettare, non andare, non fare, in poche parole dire NO. (...) Gian Piero Gasperini, che ha scelto la Roma e il progetto Claudio Ranieri dicendo no alla Juve. Poi e arrivato il NO di Simone Inzaghi all'Inter che, nonostante cinque gol presi in finale di Champions League con il Paris Saint-Germain, voleva rinnovargli la fiducia. A quel NO di Inzaghi e seguito quello di Cesc Fabregas, che forse conosce quel discorso di Mujica e ha preferito il Como all'Inter. E, infine, e arrivato il NO piu grande e importante di tutti: quello di Claudio Ranieri alla Nazionale italiana, dopo il licenziamento di Luciano Spalletti. I Mr. Wolf si stancano. Tutti questi NO uniti come puntini ci stanno dicendo che la Juventus, l'Inter e la Nazionale non si aspettavano quelle risposte, perche ragionavano in un modo vecchio, sentendosi una proposta che non si poteva rifiutare, e, invece, NO, NO alla Juventus da parte di due juventini, NO all'Inter da parte dell'allenatore che l'ha portata due volte in finale di Champions, e NO dal miglior allenatore emergente che dovrebbe far carriera in fretta e invece decide di continuare a fare esperimenti su quel ramo del lago di Como, e poi, a chiudere, arriva il NO dall'allenatore che voleva essere il
ct della Nazionale. (...) II suo NO è una spina proprio dove il suo SI era la rosa che andava bene a tutti. Il NO comporta sempre una spiegazione, come sta avenendo in queste ore, con pubblicazione anche dei suoi messaggi privati, come a dire: vale tutto pur di capire. E se invece non ci fosse nulla da capire? Come cantava Francesco De Gregori, perche Ranieri ha scelto di tenere fede alla promessa fatta a se stesso prima ancora che alla Roma, voleva smettere e ha smesso, e ora fara il dirigente con meno responsabilità e più tempo per vivere e viaggiare. A differenza degli altri NO che passavano anche per ragioni economiche, oltre che sentimentali e selvagge, pensate a Inzaghi in Arabia, piu di tutti, quello di Ranieri era un NO al tempo, al destino, al fato, che e arrivato troppo tardi rispetto al sogno, e poi un fuoriclasse almeno devi «aveccelo», direbbe Totti. (...)
(Domani)