La penna degli Altri 18/06/2025 09:08

Non confondete vittime e carnefici

ILROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Ieri un amico ha detto «qui scappano tutti dalla Roma, è un casino», preoccupato della cacciata di Ghisolfi e di Vitali. Detto che bisogna distinguere fra un DS portato dalla Souloukou e che fino a poco fa non poteva nemmeno andare a prendere i giocatori all’aeroporto, e un Avvocato che aveva potere di firma e di fatto svolgeva la funzione di AD, al mio amico ho risposto di non confondere soprattutto le vittime coi carnefici (metaforicamente s’intenda). Non confondere, per esempio, Daniele De Rossi con Lorenzo Vitali, o peggio, il centinaio di dipendenti cacciati in questi mesi con chi è stato veramente responsabile del disastro vissuto tra Tolstoj e Trigoria da dopo Budapest fino all’arrivo di Ranieri (il riferimento qui non è necessariamente a Vitali). [...] La speranza è che gli ultimi nomi allontanati – si sta tagliando la testa del drago, non più le unghie del lupo - siano una spia di un’illuminazione, non dico un San Paolo sulla via di Damasco di Caravaggio, ma qualcosa che dia spazio a chi sa chi era Agostino Di Bartolomei, o per lo meno che non lo chiami Bartolomeo o D’Agostino. [...] La speranza che oltre al vigore americano, fatto di slang, ottimismo, slogan, ci siano soprattutto la cultura del lavoro dei capelli bianchi di un artigiano del calcio, uno Geppetto arrivato da Bergamo che spero possa scolpire la nostra favola, e quello di un Signore che è insieme Sir e Sor e che sarà pure paraculo ma che ci ha regalato una frase eterna. «Io rispetto l’Italia, ma sono della Roma». Sarà ruffiano? Boh. Io me la tatuo. Sperando che in società ci sia posto per chi ama la Roma e per chi la rispetta.

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