La penna degli Altri 10/09/2025 07:44
Candela punta in alto: «Roma da Champions»

IL TEMPO (G. TURCHETTI) - La Roma gli è entrata nelle vene. Si percepisce dalle emozioni che prova quando ne parla. Campione d'Italia nel 2001, Vincent Candela ha raccontato a II Tempo la propria fiducia nei confronti del nuovo corso targato Gasperini.
La Roma ha cominciato con due vittorie. Si aspettava questo inizio?
«Mi ha sorpreso vedere così presto l'impronta di Gasperini, soprattutto con il Bologna. Una squadra fin da subito ag-gressiva, dove tutti pressano appena un compagno perde palla. Sono molto contento».
La rosa attuale si può incastrare bene con l'idea di calcio del mister?
«Certo, anche se con un paio di acquisti in più come desiderava il mister sarebbe stato meglio. Magari quest'estate non si poteva spendere come negli ultimi anni, ma io credo molto nell'allenatore e nel lavoro che sta svolgendo. Parla il campo, non altro, e quello che ho visto negli ultimi dieci anni di Gasperini mi dà garanzie».
Come valuta il mercato della Roma?
«La squadra si è rinforzata sulle fasce con Wesley e Tsimikas. È arrivato Fergu-son e mi piace anche El Aynaoui. La Roma è arrivata ad un punto dalla Champions League lo scorso anno e questo significa che c'era già una base importante. Penso, ad esempio, a Cristante, che spesso è stato criticato. Per me ha sempre fatto bene. Il vero punto di forza è Gasperini e la sua capacità di rivalutare tutti».
Gasperini vuole recuperare Pellegrini. È possibile?
«Rimane sempre un giocatore importante ed è stato anche il capitano. Come tutti i giocatori ha attraversato un momento complicato anche a livello contrattuale. Mi dispiacerebbe se dovesse andar via. È un centrocampista tecnico, intelligente e veloce. Adesso, va recuperato perché può ancora dare tanto e confido in Gasperini».
La prima stagione di Dovbyk l'ha convinta?
«I numeri non sono stati negativi, ma mi aspetto qualcosa in più da lui. Deve proteggere maggiormente la palla e migliorare tecnicamente. Il primo anno non è mai facile, penso ad esempio alle difficoltà avute da Dzeko. Gasperini saprà come utilizzarlo. Nelle prime partite ha giocato Ferguson, che ha tanta qualità e si è comportato bene. Non ha segnato, ma ha fatto un grande assist a Soulé contro il Pisa».
Dybala e Soulé possono giocare insieme?
«Non sempre, dipenderà dal mister. Dy-bala è un patrimonio del calcio e della Roma e bisogna saperlo utilizzare. Anche lui deve capire quando è meglio giocare o riposare. Nel 2025 Soulé sta esplodendo e ha iniziato molto bene la nuova stagione. Ci saranno delle partite in cui potranno essere utilizzati insieme».
È contento che Koné sia rimasto?
«Sono molto contento, ma non avevo dubbi perché la società è ambiziosa. Koné è una garanzia e ormai ha conquistato il posto da titolare con la Francia. E giovane e perfetto fisicamente, ma anche lui può migliorare. In fase offensiva ad esempio e l'abbiamo visto anche contro il Bologna».
Dove può arrivare la Roma in questa stagione?
«Spero in Champions League, questo è l'obiettivo. Penso che sia il momento giusto perché le altre squadre non le vedo tanto più forti, tranne il Napoli che reputo favorito per lo scudetto. Possiamo toglierci qualche soddisfazione anche in Europa League. Gasperini l'ha vinta e la Roma ha fatto bene negli ultimi anni».
Sta seguendo il progetto delle «Legends» in prima persona. Di che si tratta e qual è l'obiettivo?
«Grandi club come il Real Madrid, il Barcellona e il Milan lo fanno da anni. Noi non siamo a quel livello, ma possiamo contare su tantissimi giocatori. L'obiettivo è ritrovarci e promuovere il brand A.S. Roma in tutto il mondo. Vogliamo arrivare il più in alto possibile».
Come valuta la gestione dei Friedkin?
«È stato spettacolare il modo in cui ci hanno accolto quest'estate per l'ami-hevole con l'Everton e l'organizzazione è stata perfetta. Sono molto ambiziosi, hanno speso più di 100 milioni sul mercato lo scorso anno per rinforzare la rosa. Vogliono sempre ottenere il massimo e si vede, ad esempio, da come hanno rinnovato Trigoria e dall'impegno nella realizzazione del nuovo stadio. Non parlano molto, contano i fatti».