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La penna degli Altri 31/12/2025 07:19

Candela: "Si può lottare per lo Scudetto. Gasp trasforma tutto in oro"

GASPORT - Vincent Candela, ex giocatore della Roma, ha risposto alle domande del quotidiano sportivo. Ecco le sue parole:

Candela, la Roma può lottare per lo scudetto?
«Certo, la classifica parla chiaro. È giusto combattere fino alla fine per la Champions, ma nel calcio è bello anche sognare. E poi negli ultimi anni per me la più forte di tutti è sempre stata l'Inter, ma una volta ha vinto il Milan e due il Napoli. Il che vuol dire che si può fare, a prescindere da chi vale di più...».

Vederla lì, con le favorite, non è una sorpresa?
«Per me non lo è mai stata, già nella scorsa stagione ha sfiorato la Champions. Poi, magari, manca qualcosa per combattere fino alla fine, ma c'è un valore aggiunto: Gasperini, che trasforma un po' tutto in oro. La sua esperienza fa la differenza: è
uno che ti fa passare un giocatore da 5 a 7 e da 6 a 8. Squadra e società sono da
celebrare. Non parlo neanche della tifoseria, perché quella sono 50 anni che è una
meraviglia
».

Qual è il segreto di questa squadra?
«La Roma e oggi è anche squadra, c'è un gruppo che lavora, perché nel calcio il gruppo fa la differenza. Si corre per il compagno, ci si aiuta. E questo lo capisci anche perché poi giocano bene un po' tutti, non c'è uno che svetta davvero».

Anche se ci sono tre 2000 che hanno messo le ali: Wesley, Kone e Soule.
«Wesley mi piace a sinistra, mi ricorda quello che facevo io con il piede destro...C'è da lavorare ancora un po' sulla tecnica, ma ha corsa, agonismo e una voglia speciale. Koné è un gigante sia quando ha la palla sia quando difende, tanto che è diventato un titolare della Francia. Secondo me può fare ancora meglio. Come Soulé, che è già importantissimo e a cui Gasperini ha dato un'anima. Ma il mio giocatore chiave è un altro...».

Quale, ci dica...
«Cristante, lo dico dal primo giorno in cui è arrivato. Non e Totti o Zidane, ma è intelligentissimo e in campo dà equilibrio. Sa verticalizzare, pressa, trascina la squadra e può giocare ovunque. Ci sarà un motivo se alla fine gioca sempre lui. Con tutti...»